
La ricetta di questo pesto è piuttosto antica e dimostra come il pesto alla genovese non sia solo una peculiarità esclusiva della Liguria.
Nel pesto alla trapanese infatti, la base è costituita da un vero e proprio pesto alla genovese con tanto di aglio, olio extravergine e basilico. Si differenzia comunque per l’ingrediente formaggio, assente nel pesto alla trapanese e per le mandorle utilizzate al posto dei classici pinoli e il pomodoro fresco, palesemente assente nel pesto genovese.
Potremmo dire che affonda le sue radici nel pesto ligure per lasciarsi andare dolcemente al caldo abbraccio di mandorle e pomodori maturi.
Ricetta liberamente tratta da “Profumo di Sicilia” di Giuseppe Coria, Cavallotto Editore.
In un mortaio pestate 4 spicchi d’aglio insieme ad un generoso mazzetto di basilico. Abbiate cura di schiacciare il tutto sulle pareti del mortaio non martellando. Unire a filo l’olio extravergine, sino a che la salsa non diventerà cremosa.
A parte pestate le mandorle (4 cucchiai colmi di mandorle crude e spellate) fino a farne una poltiglia. Quindi unite questo composto e amalgamate al precedente pesto.
Infine il tutto andrà mescolato a 300 g di polpa di pomodoro matura, unendo altri 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva.
Fate riposare il pesto giusto il tempo di cottura della pasta, preferibilmente busiàte o bucatini.
