E che dire, la bontà, in un fagotto fragrante e profumato.

Le origini vedono Napoli come depositaria della ricetta che rappresenta il simbolo più identificativo della cucina partenopea, a partire dal secondo dopoguerra infatti, la mancanza di forni a legna andati perduti sotto i bombardamenti, determina la nascita e l’invenzione di un nuovo metodo di cottura per la celebre pasta lievitata.
Secondo alcune fonti, la pizza fritta vede le sue prime bollicine in versione dolce, la zeppolella, infatti viene già citata dal poeta Giovanni Battista del Tufo nel 500. Veniva servita caldissima, col miele.
Il passo per diventare le odierne pizzelle di pasta cresciuta salata, sarebbe stato brevissimo, trovando la sua prima espressione completa insieme ad un companatico a base di pesce, alimento tipico e facilmente reperibile ovviamente, come le alici, oppure il baccalà, più in generale pesce azzurro.
Prima di cimentarmi, ho, con attenzione, guardato il video di Enzo Coccia, che condividerò con voi, grazie al quale si riescono a scansare i più comuni errori nella preparazione della pizza fritta.
Ingredienti e dosi per circa 10-12 pizze fritte di medie dimensioni
- 800 g di farina forte (una buona farina per pizza insomma)
- 500 ml di acqua
- 25 g di sale
- 3 g di lievito di birra
- olio di semi di girasole per la frittura
- ricotta di bufala q.b
- pomodorini freschi
- basilico
Io ho impastato alle 8 di sera. 12 ore di lievitazione a temperatura ambiente 22°C. + altre 4 ore . In tutto 16 ore di lievitazione.
Per tutte le dritte sulla cottura, guardate ovviamente il video che ho condiviso con voi!
A presto e buona pizza fritta a tutti!
